Yves Klein - il salto nel vuoto

Il salto nel vuoto di Yves Klein equivale al salto nella pienezza del cosmo,ossia nella zona come lui chiamava,della sensibilità pittorica immateriale. Questa sua percezione metafisica della materia coincide esattamente con ciò che pensava dei colori.Cito in questo contesto per l’appunto un suo testo: -Per me i colori sono degli esseri viventi individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo.I colori sono veri abitanti dello spazio.- I raggi cosmici trasportano elevatissime energie sotto forma di radiazioni elettromagnetiche a grandissime frequenze,ma piccolissime lunghezze d’onda. Per la luce visibile l’intensità della diffusione è molto maggiore per le radiazioni a bassa lunghezza d’onda(fascia del blu). Ciò spiega il colore del cielo,dovuto alla luce del sole diffusa dalle particelle atmosferiche preferenzialmente per la sua componente blu. Eccovi così spiegato il mitico “blu Klein “.la scelta di quel colore diventa oggettiva nel trasportare il blu nello stato della sensibilità pittorica. Ma ora tutti questi colori,questa percezione, questa sensibilità nella contemporaneità è saltata veramente nel vuoto,anzi per dirla più precisamente alla Bonami parlo di “Francesco “,possiamo affermare che ormai è caduta nel cesso,e ancora alludo e cito il suo libro ”l’arte nel cesso”. Ma Bonami aggiunge che l’arte è ancora indispensabile,ma è un processo per quanto mi riguarda,piuttosto indecifrabile. Decifrabili mi sembrano invece le grandi cifre a suon di milioni che girano nelle aste.Ora in me subentra Il perturbante cosmico-dilemma-esistenziale; ma arte a parte che senso ha,se non hai soldi di fare arte?...E vuoto a parte,che sia la pienezza di quel cesso a fare la nuova arte? ...Il dilemma si apre nel paradiso commerciale dove soltanto i klooney lo possono raggiungere. Ma noi poveri mortali,non essendo dei “kloounaty”resteremo nel vuoto in pieno esentati.